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giovedì 14 luglio 2011

"Per una nascita senza violenza" di Frederick Leboyer


 Quello della nascita è un momento importante che segna tutta la nostra vita. Leboyer si è reso consapevole di questo e invita, con questo scritto, a rivedere i luoghi comuni e le credenze create da questa società del benessere che vede la nascita come qualcosa da ospedalizzare con accuratezza e operatività “per il bene della madre e del neonato”. Ma se solo si pensasse un momento a cosa prova davvero il neonato lungo il suo percorso verso la nascita e subito dopo? Davvero è un essere indifferente alle sofferenze e alle sensazioni? Davvero non vede, non sente? Cosa ci hanno fatto credere?!? Il neonato DEVE urlare appena nato; DEVE essere controllato, ripulito, pesato; DEVE essere separato SUBITO dal suo cordone ombelicale… “Il culto del dolore non è di oggi . Eppure questa strada antichissima porta direttamente alla cecità, all’ignoranza, alla sofferenza che è mancanza di intelligenza”.  Leboyer ci dice che “non è necessario soffrire e urlare per venire al mondo” e ci dà una nuova prospettiva del parto: quella del neonato!
Il neonato, alla nascita, non è cieco: è ACCIECATO, dalle 1000 luci della sala parto; non è sordo, bensì ASSORDATO dalle 1000 grida delle persone che stanno intorno a lui; non è insensibile ai tessuti che gli fanno indossare, alle gocce che gli mettono negli occhi e alla indifferenza del personale ospedaliero che si occupa di lui, che lo controlla…
Quello di cui ha bisogno un bimbo alla nascita è una luce soffusa, suoni dolci e cauti e sua madre. Quello di cui ha bisogno è il “linguaggio dell’amore”: essere toccato, accarezzato… secondo il suo respiro…
Perché il respiro (neanche a farlo apposta…)è ciò che segna la differenza tra la vita dentro e quella fuori dall’utero, tra il prima e il dopo, tra l’acqua e l’aria… Ed è fondamentale e determinante per il resto della vita… Il primo respiro è quello che dice “ora sono qui”.
“Vivere liberi vuol dire respirare liberamente. Non solo con le spalle e il petto. Anche col ventre, coi fianchi… con la schiena!!!” Leboyer ci spiega quale incredibile importanza abbiano i movimenti che facciamo fare alla schiena del neonato!!! “Basta che lungo la colonna vertebrale ci sia un minimo blocco ed ecco che la respirazione e la vita saranno ostacolate per sempre…” (e qui posso portarvi un esempio pratico: alla mia amica Laura è stato consigliato dalla omeopata di portare il suo bimbo -nato con cesareo!- dall’osteopata per un problema di adenoidi!!! Ebbene, l'osteopata ha rilevato uno stiramento -a livello di una vertebra- risalente ... alla nascita!!! Con una manovra adeguata gli ha tolto questo stiramento e da quella sera il bimbo NON HA PIU' PROBLEMI DI ADENOIDI e di respirazione!!!).
Leboyer dà indicazioni pratiche su come agire (operatori e non) e come "non-toccare" il neonato e su come "lasciare che si apra al mondo extrauterino".
Insomma, "gli ingredienti per un buon parto sono un po' di pazienza. Di silenzio. Attenzione. E amore."

Benedizioni e serenità ***

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