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giovedì 30 giugno 2011

"Parto e nascita senza violenza " di L. Braibanti

Questo libro affronta, con semplicità di parole e di concetti, due temi molto importanti: parto/nascita naturali e allattamento al seno.
Nella sua prefazione al libro, il figlio Paride delinea chiaramente la persona di suo padre Lorenzo, il suo carattere e le peculiarità che lo hanno reso quello che è stato: un medico attento ai diritti dei malati, in quanto “persone” (”…diritto alla salute, alla dignità umana e sociale, diritto di scegliere, di decidere, di capire, di rifiutare… Diritto a guarire…, ma anche di non essere curati, se non necessario…").
Lorenzo fa tesoro dell’eredità di suo padre Ferruccio, anch’egli medico “vecchia maniera”: un’eredità fatta di solidarietà, coraggio, disinteresse personale e la consapevolezza che il privilegio dello studio comporta “il dovere di servizio verso la comunità…”.
Una solidarietà che è anche riscoperta di una “alleanza con la Natura” ed è proprio la sua fiducia in questa a portare Lorenzo Braibanti nella direzione che ha poi caratterizzato la sua vita a la sua opera.
Nell’autunno del 1974 l’incontro con gli scritti di tal Leboyer e della sua “nascita senza violenza”: accostarsi alla madre che partorisce e soprattutto al bimbo che nasce con rispetto e discrezione. “Perché no?!”
In mezzo ad una corrente culturale e sociale convinta che la mortalità perinatale fosse diminuita solo perché più donne ora partorivano in ospedale, mentre una delle ragioni era il cambiamento delle procedure in caso di emergenza (da embriotomia a taglio cesareo!!!), ecco  che si apre un dibattito scatenato da Leboyer con la sua nonviolenza e la sua umanizzazione dell’ostetricia che torna ad essere “arte” e non più mera disciplina medica.
Così Braibanti intende proprio riportare la nascita, l’attenzione per l’accoglienza al neo-nato, dentro la medicina che deve tornare ad essere al servizio dei protagonisti del percorso di gravidanza-parto-nuova vita, senza contrastare l’importanza e il diritto a vivere questa esperienza come fondamentale nella vita di ogni donna (e di ogni nascituro…)
Un percorso formato da due  periodi importantissimi: quello della ENDOGESTAZIONE (1a parte del libro), che va dal concepimento al parto ed è quindi il periodo di vita intrauterina del bimbo; e quello della ESOGESTAZIONE (2° parte), che comincia con la nascita e procede ad oltranza.
Nella prima parte del percorso, Braibanti propone (ed attua nel suo ospedale) una centralità della donna, in quanto essere “programmato” già dalla Natura a partorire (lo si è fatto per millenni!!!) e la cui “preparazione al parto” deve restituire la sua natura di evento fisiologico e non dettato dalla tradizione culturale che vede il parto come assolutamente doloroso e bisognoso di intervento medico.
Più fiducia nella donna, più fiducia nel corpo della donna, che durante la gravidanza subisce i necessari mutamenti che la preparano ad un evento sconvolgente ma meraviglioso.
La preparazione in quanto tale dovrebbe invece porre l’attenzione dell’operatore sanitario sull’importanza dell’allattamento e della funzione della mammella (anche da un punto di vista fisiologico!) per informare correttamente la neo-mamma del valore della relazione con il proprio bambino, perché prima e durante il parto la donna si sente seguita dalla struttura sanitaria, ma dopo si sente abbandonata e sola ad affrontare il suo essere madre.
Si riammette il rispetto per la fisiologia del parto, dando alla donna la libertà di tenere le posizioni che più le si confanno, senza costringerla ad alcune assurde, scomode, innaturali e deleterie, per lei e per il bimbo.
Rispetto anche per le decisioni della donna, anche in caso di reali patologie che necessitano di cesareo, o riguardo le presenze affettive nel “rituale del parto e della nascita”(il marito o altri parenti, in presenza attiva o passiva) e ci si interroga sulle reali necessità di partorire in ospedale…”La donna deve poter vivere il proprio travaglio nelle condizioni più normali e più naturali possibili” e questo permette non solo di non interrompere quel “ritmo unitario del parto” influenzato dai fattori emotivi della partoriente e di chi le sta intorno, ma anche di rivalutare quella solidarietà sociale e culturale che caratterizzava la cultura contadina, fatta di semplicità , di fiducia nella Natura e di rispetto per i suoi ritmi (e quindi una sorta di venerazione per l’essere umano che ne fa parte-n.d.R.-).
Nella 2a parte del suo percorso, si rivaluta il neonato, visto non più come un esserino incapace di soffrire (trauma della nascita), di vedere, di provare dolore (fisico ed emotivo), bensì come individuo, con le sue peculiarità, capace di adattarsi all’ambiente sociale in cui viene a trovarsi. E sul piano fisiologico, l’alimentazione al seno è il potente mezzo di riequilibrio del legame che la nascita ha così traumaticamente turbato.
Ancora una volta, all’operatore spetta il compito di essere NON guida o attento solo agli aspetti patologici degli eventi, bensì discreto osservatore di ciò che avviene tra i due protagonisti del preludio di un’esperienza unica e irripetibile di crescita e di arricchimento vicendevole(una donna e il suo bimbo).
Le prime esperienze in un ambito favorevole, in cui il neonato instaura il proprio rapporto con la madre, sviluppano le difese biologiche e assicurano le basi per una persona sana ed equilibrata.
Si raccomanda l’allattamento IMMEDIATO (entro i primi 30 min. dalla nascita) poiché questa procedura innesca:
1.    la liberazione dell’ossitocina, che contribuisce a far contrarre l’utero, per riportarlo pian piano alla grandezza pre-gravidanza (e quindi a facilitare il secondamento, se non fosse ancora avvenuto);
2.    la secrezione della prolattina (l’ormone materno indispensabile), che avvia la produzione di latte.
Si parla dettagliatamente, ma con semplicità e chiarezza, dei benefici dell’allattamento al seno e della composizione del latte materno coi suoi vantaggi, dell’allattamento a richiesta e della sicurezza psicologica di base che si instaura proprio grazie ad esso nel bimbo che cresce.

E’ un testo senza dubbio in linea con la filosofia de La Leche League (anzi, viene citata parlando della documentazione sugli effetti positivi, anche a lungo termine, del latte materno) e a cui non si può rimanere insensibili.
Mi ha aperto mente e cuore, dandomi la consapevolezza del mio essere donna e del fatto che la prossima volta potrà andare diversamente.

Benedizioni e serenità.

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